Consiste nel suddividere l’appezzamento in porzioni, tramite
fasce inerbite di 1-3 metri trasversali alla massima pendenza anziché fossi
livellari. In questo modo si ottiene una riduzione della lunghezza
dell’appezzamento nel senso della pendenza, senza pregiudicare la
transitabilità tra una porzione e l’altra. L’interdistanza tra le strisce deve
essere di 20-30 metri, a seconda della pendenza del versante. Tale pratica può
essere eseguita sia su seminativi che su colture arboree. Ad esempio su un
vigneto a rittochino gestito con lavorazione dell’interfila mediante
erpicatura, la tecnica si applica interrompendo la lavorazione ogni 20-30 metri
e lasciando una striscia di 3 metri intatta e inerbita. |