Erosione Suoli

Erosione Suoli


Hanno la funzione di ricevere le acque raccolte dai fossi di guardia e dagli altri organi emungenti trasversali, rispetto alla pendenza del versante, (canali-terrazza, fosse livellari ecc.) e convogliarle , anche attraverso canali di ordine superiore, nei corsi d'acqua . Possono essere utilizzate a questo scopo depressioni naturali (acquidocci naturali) o dove non &eacuta; possibile, devono essere realizzati artificialmente.

Il loro andamento &eacuta; generalmente ortogonale alle curve di livello e pertanto la ubicazione e la progettazione degli acquidocci deve essere effettuata con molta attenzione, sia per le rilevanti portate che devono soddisfare ,sia per impedire alle acque di deflusso di raggiungere velocità erosive. Dove &eacuta; possibile vengono utilizzati a questo scopo impluvi naturali non solo per ridurre i costi della sistemazione , ma sopratutto sia perch&eacuta; essendo ormai stabilizzati riducono il rischio erosivo, sia per la loro maggiore efficienza drenante rispetto agli acquidocci di nuova formazione. L'utilizzazione di impluvi naturali richiede che le sponde non siano troppo ripide, per evitare fenomeni di erosione provocati dall'ingresso dell'acqua , in particolare nei punti di confluenza degli organi emungenti trasversali,e che il letto del canale sia stabile per la presenza di una densa vegetazione o perch&eacuta; giacente su roccia o su materiali non erodibili.

Per evitare fenomeni erosivi sulle sponde e sul letto dell'acquidoccio, la parte terminale delle fosse e dei canali-terrazza in esso defluenti deve avere una forma larga e poco profonda in modo da evitare un flusso concentrato, ed inoltre deve essere posta molta attenzione a non danneggiare la vegetazione esistente e, se necessario, si dovrà provvedere ad aumentarne la densità mediante la semina di specie adatte. A volte i canali naturali per assolvere la funzione di acquidocci devono essere risagomati e quindi inerbiti o, su pendenze superiori al 10%, opportunamente rivestiti (pietrame, elementi prefabbricati in cemento, tavolati ecc.),o dotati di opportuni salti per smorzare la velocità dell'acqua.

Figura: Un magnifico esempio di acquidoccio "armato" a gradoni in un terrazzamento.

I problemi che in genere si incontrano nella progettazione di questi canali consistono nel mantenere la velocità di flusso dell'acqua entro valori non erosivi e nella scelta della vegetazione più adatta con cui provvedere all'inerbimento.

Sia che si tratti di impluvi naturali da rimodellare che di acquidocci da realizzare ex novo le dimensioni (larghezza e altezza) della sezione trasversale devono essere tali da consentire il convogliamento delle acque di deflusso relative ad una pioggia attesa con un periodo di ritorno di dieci anni.

Il mantenimento della velocità di flusso dell'acqua entro valori non erosivi può essere ottenuto oltre che con la utilizzazione della vegetazione più adatta con cui effettuare l'inerbimento, anche con una oculata scelta della forma del canale in modo da assicurare un esteso perimetro bagnato con conseguenti ridotti valori del raggio idraulico. Il tirante (altezza) dell'acqua di deflusso deve, in altre parole, essere modesto.

Dove la pendenza &eacuta; elevata sono consigliabili acquidocci di forma trapezoidale; quelli parabolici sono invece preferibili se la pendenza &eacuta; modesta. Tenendo conto della forma (trapezoidale, triangolare, parabolica), del tipo di vegetazione, della velocità ammissibile di flusso, del coefficiente di scabrezza e della portata da smaltire, il dimensionamento può essere effettuato con la procedura standard utilizzata per il calcolo dei canali.

Una volta calcolate le dimensioni del canale &eacuta; buona norma aumentare del 20% la profondità calcolata per assicurare un adeguato margine di sicurezza.

Gli elevati rischi erosovi connessi con questo tipo di canali hanno determinato la crescente tendenza, sopra ricordata, di sostituire gliacquidocci con pozzetti e tubature sotterranee.

 
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